Dell’antica foresta mediterranea di lecci, che copriva le pendici del vulcano, oggi, nel Parco nazionale del Vesuvio, sono rimaste solo le betulle, che si incontrano nella Valle del Gigante (l’avvallamento che separa il cono esterno del Monte Somma dal cratere del Vesuvio), sull’Atrio del Cavallo e tra i Cognoli (pinnacoli di tufo e lava) di S.Anastasia.
Sulle pendici esterne del Monte Somma prospera invece una fitta foresta di roverella, acero napoletano e robina. La lava risalente alla eruzione del 1944 è stata colonizzata da un lichene grigio-argento, mentre sulle lave più vecchie si trovano le ginestre, l’artemisia campestre e l’elicristo.
Sulle pendici meridionali del Vesuvio e su tre quarti del cratere si estende la Riserva Naturale Forestale Tirone-Alto Vesuvio, istituita per proteggere boschi di pino marittimo e pino d’Aleppo.
Nel Parco nazionale del Vesuvio non vi si trovano molti animali per via della povertà degli ambienti vegetali, che non hanno favorito l’insediamento. Tra i mammiferi occorre citare la volpe, la faina, la donnola, il topo quercino, il ghiro e il moscardino. Sicuramente più interessanti sono gli uccelli che gravitano nella zona del Parco nazionale del Vesuvio. Sulle vette del Monte Somma e del Vesuvio si possono osservare corvi imperiali, cardellini, picchi rossi maggiori e allocchi. Fra i rettili è probabile incontrare il cervone nei boschi del Monte Somma e il bicco scuro, fra le rocce laviche.
All’interno del Parco nazionale del Vesuvio è possibile effettuare delle escursioni, passeggiando lungo degli itinerari naturalistici predefiniti. Vi si trovano 15 sentieri e 2 percorsi ciclabili.
Il sentiero numero 5 del Parco nazionale del Vesuvio, il sentiero più bello, conduce dalle pendici del vulcano al gran cono del Vesuvio. Il punto di partenza del percorso si trova nel piazzale del parcheggio auto di Ottaviano, a quota 1000 metri.
Il sentiero è lungo circa 1 km, di cui 900 metri in salita. Esso prevede un dislivello di poco più di 200 metri e un tempo di percorrenza di circa 20 minuti. Una volta arrivati in cima al cono si gira intorno al cratere, su una superficie abbastanza pianeggiante. Da qui è possibile ammirare un panorama mozzafiato sull’intero golfo di Napoli.
Per una questione di sicurezza, per chi vuole visitare il Parco nazionale del Vesuvio dai 1000 metri in su, e quindi percorrere il sentiero 5, è obbligatorio essere accompagnati da una guida specializzata vulcanologica. Sono 37 le guide che lavorano 365 giorni l’anno, festivi inclusi, e sono reperibili in loco.
Sono circa 400 mila i turisti che ogni anno visitano il Parco nazionale del Vesuvio, di cui il 70% stranieri.
Da segnalare, lungo il percorso del sentiero 5 del Parco nazionale del Vesuvio, questi punti di interesse:
- Una zona panoramica che consente di ammirare Punta Nasone. Questo particolare luogo è il punto più alto del Monte Somma ed ha una altezza di 1131 metri. Questa area viene chiamata appunto “Punta Nasone” a causa della sua forma; essa assomiglia al volto di una persona mentre guarda il cielo col naso all’insù.
- Il punto dove è possibile vedere la colata lavica dell’ultima eruzione del 1944. Questa parte del Parco nazionale del Vesuvio è chiamata “fiume di lava”, a causa della sua forma di fiume che scende giù. Il letto del “fiume di lava” ha un colore grigio, colore inusuale in quanto il magma ha un colore marrone-rossiccio. Tale colore è dovuto ad un lichene che ricopre interamente la lava. Questo particolare lichene è la prima forma di vita che colonizza e prepara il suolo alle nuove piante che col tempo riusciranno a crescere.
- Una zona panoramica che consente di ammirare un colle completamente verde: il colle Umberto. Questa altura è uno splendido esempio di cupola lavica ricoperta da vegetazione. Esattamente in quella zona, nel 1855, si aprirono delle fratture e fuoriuscì della lava che si accumulò formando questo colle. Oggi è totalmente ricoperto da vegetazione, frutto della riforestazione operata dall’uomo. Anche il lavo ovest del vulcano, oggi completamente verde, è frutto di riforestazione.
- Il punto di passaggio vicino a una “bomba vulcanica” di 2 metri di diametro. La “bomba vulcanica” non è altro che un pezzo di lava che viene lanciata in aria durante una eruzione esplosiva. A Pompei sono state ritrovate bombe vulcaniche dal diametro di 30 cm risalenti all’eruzione del 79 d.C., nonostante la città disti in linea d’aria ben 10 km. Moltissime persone morirono durante quella eruzione perché furono colpite da questi proiettili di lava sparati dal vulcano.
- Il punto vicino all’orlo craterico. Qui vi si trova un quadro, raffigurante la Madonna di Pompei e sullo sfondo il Vulcano, e una targa con una preghiera. Il quadro e la targa vennero deposti dal cardinale Crescenzo Sepe, Arcivescovo di Napoli il 14 settembre del 2008.
- La parte finale del sentiero 5 del Parco nazionale del Vesuvio, ovvero il giro del gran cono. Essa è senza dubbio la parte più bella dell’escursione. Da questo punto i turisti possono ammirare il cratere e il meraviglioso panorama sul golfo di Napoli. In questo punto c’è anche l’info point delle guide vulcanologiche. All’interno del gran cono ci sono le fumarole. Questo è il posto più caldo del cratere. La temperatura delle fumarole è di circa 70-80 gradi centigradi. Il fondo è completamente ostruito da un tappo di lava solidificata e la camera magmatica si trova sotto 8-10 chilometri. La prossima esplosione si avrà solo quando la pressione della camera magmatica sarà tale da far esplodere il tappo. Fortunatamente i fenomeni, che segnalano ed avvisano una imminente eruzione, sono analizzati dall’Osservatorio Vesuviano e monitorati 24 ore su 24 da moderne tecnologie che dovrebbero consentire l’evacuazione della popolazione prima della prossima eruzione.
Nella parte finale del sentiero 5 del Parco nazionale del Vesuvio si trovano tanti negozi di souvenir, alcuni praticamente a ridosso del cratere e della zona chiamata “le capannuccie”. Questa zona si trova in quella parte di area che si affaccia sul versante sud, ultima parte del percorso in pianura del sentiero.
Il vulcano Vesuvio è alto 1281 metri, ha una larghezza di 500 metri ed una profondità di 300.
All’interno del cono sono nettamente visibili le varie stratificazioni, frutto delle diverse eruzioni avvenute nei secoli passati. L’ultima stratificazione, che si vede sopra la linea biancastra orizzontale, risale alla lava fuoriuscita durante l’ultima eruzione del 1944. Questa eruzione ha interessato maggiormente il lato nord del cratere. La lava è scesa per la Valle del Gigante ed è arrivata sino ai paesi di Massa e San Sebastiano.
Tutto il sentiero 5 del Parco nazionale del Vesuvio è formato da materiale piroclastico di colore rossiccio, cioè il composto di cenere, lapilli e piccole scorie prodotto durante le eruzioni del Vesuvio. Questo terreno è particolarmente favorevole all’agricoltura in quanto molto fertile.